Agricoltura Biodinamica Michele Baio

Formazione Pratica e Consulenza in Agricoltura Biodinamica

Domenica 13 Novembre si è conclusa a Napoli la 4 giorni del trentaquattresimo convegno internazionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, il convegno ha registrato 800 iscrizioni, diverse migliaia di persone hanno seguito in diretta streaming, la stessa cosa è successa ( con presenze  sempre crescenti) per gli ultimi 3 convegni del ciclo “Alleanze”

In questo convegno l’Agricoltura Biodinamica è stata proposta come via per un modello produttivo agroecologico, un modello che vuole  il mondo agricolo e sociale come base per una sinergia che coinvolge Agricoltura, Sociale, economia e scienza. I principi che portarono all’odierna Agroecologia nascono nel 1924 con il primo corso di agricoltura Biodinamica.
Nelle prime due giornate 34 relatori Italiani e esteri ci hanno portato esempi pratici e in atto di agroecologia nel campo agricolo, sociale, economico e scientifico.
Tutti i video degli interventi sono disponibili su www.biodinamica.org

Nella terza giornata i convenuti hanno partecipato a 6 sessioni pratiche in campo sui  temi: lavorazione e gestione del suolo, Sovesci, compostaggio, preparati, sementi, post produzione.

Domenica la festa Demeter della Biodinamica, svoltasi nella bellissima cornice dell’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, ha concluso il convegno.

Unica nota stonata all’evento, i soliti attacchi da parte dei soliti detrattori a cui quest’anno si sono aggiunti gli attacchi di 3 accademie scientifiche, un senatore della repubblica e una testata ” giornalistica”  Articoli senza senso dove l’Agricoltura Biodinamica viene presentata come un qualcosa di esoterico che esula dalla scienza, un insieme di riti e superstizioni…  Noi ignoranti Coltivatori biodinamici coltiviamo prodotti di altissima qualità che tutta Europa vuole, le aziende Biodinamiche Italiane più vecchie ormai hanno 40 anni, ci sono aziende biodinamiche che ogni anno producono per diversi milioni di Euro, l’Agricoltura Biodinamica è una realtà del Biologico italiano, l’unico settore economico che continua a crescere con numeri a 2 cifre, nel 2016 abbiamo toccato la punta record del venti per cento di crescita rispetto allo scorso anno. Siamo una realtà di fatto, ci siamo da 70 anni ma questi detrattori se ne sono accorti solo ora.
Pubblichiamo a seguito le lettere di risposta di Paolo Carnemolla e Marina Mariani agli  attacchi portati all’Associazione e ai relatori del convegno.

Risposta di Paolo Carnemolla:

«L’agricoltura biodinamica è una risorsa, non boicottiamola»
Caro direttore, qualcuno dice che l’agricoltura biodinamica è una pseudo scienza.
Ma non si limita a dirlo, sta passando al boicottaggio delle iniziative dell’agricoltura biodinamica nel campo della ricerca e nel mondo accademico.
Perché tanta ostilità? Sarebbe comprensibile se venisse da quella parte del mondo industriale responsabile di squilibri degli ecosistemi così gravi da rappresentare una minaccia per la sicurezza alimentare, che tanto vuole difendere i profitti ricavati dall’uso di pesticidi, teme il diffondersi dell’agroecologia, incurante degli squilibri causati agli ecosistemi che rappresentano una minaccia per la sicurezza alimentare.
Non è comprensibile che il pensiero scientifico voglia escludere pregiudizialmente un allargamento a un campo diverso, quello della biodinamica, che offre risultati interessanti: un’esperienza quasi secolare, positiva per la salute dei terreni e per quella dei consumatori.
L’agricoltura biodinamica non si oppone all’indagine scientifica, ma la sollecita onde affinare le sue tecniche e scoprirne di nuove.
Alcuni studi sono già stati condotti all’estero con risultati incoraggianti. L’agricoltura biologica e biodinamica crescono più del 20 per cento l’anno.
Grazie all’Associazione Biodinamica italiana i principali gruppi della distribuzione tedeschi e olandesi, che nel complesso fatturano oltre due miliardi di euro, sono stati ospitati per la prima volta a Napoli e a Capua e hanno manifestato un interesse concreto per le potenzialità produttive dell’Italia meridionale riguardo ai prodotti biodinamici. Le richieste del mercato europeo consentirebbero di aumentare di almeno 300 milioni di euro il fatturato annuo dei prodotti biodinamici italiani esportati. Un’opportunità concreta per l’agricoltura e l’occupazione del Sud. Vogliamo buttarla via per una questione di principio, come propongono di fare alcune società scientifiche? Il mercato biodinamico può crescere rapidamente con importanti benefici ambientali — miglioramento della tenuta idrogeologica, maggiore capacità di assorbimento dei gas serra, rallentamento dei processi di desertificazione, difesa del paesaggio — perché alle spalle esiste un quadro molto solido di regole e controlli.
L’agricoltura biodinamica dal 1991 è normata e certificata nell’Unione Europea al pari di quella biologica, di cui condivide quindi tutte le basi scientifiche e tecniche e l’impianto normativo, oltre che il sistema di certificazione. È dunque con un ritardo quasi trentennale che anche l’Università italiana ha cominciato ad approfondire questo metodo di agricoltura.
Il boicottaggio attuato da tre Società scientifiche, con una lettera di «scomunica» verso alcuni docenti che hanno organizzato il convegno promosso dall’Associazione biodinamica italiana a Napoli dal 10 al 12 novembre scorso è inaccettabile. Una scomunica decisa sulla base di pregiudizi e luoghi comuni che nulla hanno a che vedere con la scienza, che invece deve indagare senza preconcetti.
Siamo convinti che la gran parte dei ricercatori italiani non sia disposta a costruire un nuovo indice delle pratiche proibite e, al contrario, voglia confrontarsi sui numeri e sui fatti.
Assieme a migliaia di giovani agricoltori e a milioni di cittadini che auspicano un Pianeta diverso e migliore, chiediamo alla scienza di occuparsi di futuro, dunque anche di metodo biologico e biodinamico, visto che si tratta di un settore dell’agroalimentare italiano in crescita e ci vede leader nell’export, garantendo agli agricoltori un giusto prezzo e un mercato che a livello mondiale è previsto in crescita a due cifre per almeno il prossimo decennio. Il biologico e il biodinamico generano nuova economia, benessere, occupazione e salute. Su questi obiettivi lavoriamo già con la scienza e con i docenti universitari cui interessa il bene del Paese e che non si piegano alle intimidazioni di alcune Società scientifiche.
Continueremo a farlo.

Corriere della Sera

24 Nov 2016

Paolo Carnemolla Presidente FederBio

 

Risposta di Marina Mariani:

NON SIAMO MAGHI
Di Marina Mariani

Si è svolto a Napoli dal 10 al 13 novembre il congresso internazionale di agricoltura biodinamica. Coltivatori, agronomi, docenti di diverse discipline si sono dati appuntamento per discutere sullo “stato dell’arte” di questo approccio agricolo così particolare e inspiegabilmente osteggiato da una parte della cosiddetta scienza ufficiale, che non ha perso occasione per dimostrarsi ottusa e astiosa. Chissà perché.…

E’ inevitabile dover prendere atto di come si stia provando, anche con mezzi eticamente discutibili, a gettare fango sull’agricoltura biodinamica, con un’acredine che potrebbe essere spiegata solo con il terrore cieco di perdere la propria credibilità. Sarà un caso la recente trattativa tra Bayer e Monsanto? Non credo. Ce ne siamo stati in santa pace a praticare la nostra agricoltura sana per oltre un secolo, ed ecco che improvvisamente parte l’offensiva.

Assenti ingiustificati al convegno molti politici. Evidentemente l’attaccamento alla poltrona non permette di cantare fuori dal coro…

Vergogna e disprezzo tra i presenti ha suscitato l’apprendere di una lettera inviata ai media da chi si arroga il diritto di decidere cosa è scienza e cosa non lo è. In essa si punta il dito sulla pratica, ben nota in agricoltura biodinamica, di preparare il cornoletame ponendo letame di vacca a “maturare” in corna bovine, che vengono interrate per alcuni mesi. Il prodotto che si ottiene viene diluito in piccole quantità in acqua tiepida e sottoposto a dinamizzazione. Su questo si basa il metodo biodinamico, su questo ha puntato il dito la cosiddetta autoreferenziata scienza ufficiale.

Peccato non abbia buona memoria. Peccato non ricordi, questa stessa voce, di quanto fossero derisi i primi medici chirurghi che si sono lavati le mani prima di effettuare operazioni sugli esseri umani e prima di far nascere i bambini. Quanto sono stati derisi e indicati come “stupidi sognatori” solo perché a quel tempo i microbi non si vedevano, solo perché a quel tempo la scienza ufficiale non disponeva dei mezzi necessari per indagare nel microscopico.

Già allora credevano di sapere tutto… Questo è da sempre il destino di coloro che, alla lunga, hanno fatto evolvere il genere umano. Del resto si sa, a volte l’uomo inciampa nella verità ma subito si rialza e prosegue per la sua strada. Non manca molto a demolire i vecchi assunti della chimica, ci sta pensando la fisica quantistica, che pure fa parte della scienza ufficiale. Del resto non ci vuole un genio per capire che una cosa che si chiama bioDINAMICA si spiega con la fisica, NON con la chimica! E allora è solo un problema di comunicazione, è solo un problema di uscire dai propri piccoli laboratori oscuri per confrontarsi col futuro, già iniziato, della scienza. La fisica quantistica spiega benissimo la dinamizzazione (questo può soddisfare la scienza ufficiale?), spiega benissimo cosa accade quando gli agricoltori biodinamici agitano i loro preparati. A spiegarlo ci ha pensato il grande Professor Emilio Del Giudice, docente di fisica teorica, ricercatore del CNR (scienza ufficiale !) e geniale collaboratore del Professor Luc Montagnier (premio Nobel, scienza ufficiale!). Un gran peccato che una gran parte di chi oggi grida e si arroga il diritto di decidere per gli altri non ne sappia nulla. Oggi il Prof. Del Giudice non c’è più, ci ha lasciato prematuramente un paio di anni fa, ma il suo lavoro non si è fermato e non è andato perso. All’Università di Napoli c’è il Professor Giuseppe Vitiello che queste cose le sa benissimo e potrebbe spiegarle a chi avesse voglia di capire. E’ c’è Roberto Germano che nel suo libro Aqua queste cose le spiega molto chiaramente, e con dovizia di riferimenti bibliografici.

Vergogna non sapere e voler giudicare.

Vergogna tentare, con il ricatto, di fermare questi illuminati. E con quale coraggio difendere il mondo agricolo che per essersi legato alla chimica sintetica ora è ridotto alla fame? Con quale coraggio difendere i metodi colturali che hanno ridotto alla fame terra e agricoltori, trasformando la terra più fertile d’Europa in una pietraia?

Con quale coraggio difendere metodi colturali che causano malattie croniche? E’ un fatto che in Francia Alzheimer e Parkinson siano riconosciute malattie professionali per gli agricoltori. E’ questa la scienza? Non abbiate paura, alla lunga la selezione naturale (che non si compra) non potrà che premiare chi ha compreso l’importanza di nutrirsi con cibi sani. Gli ospedali sono già pieni dei risultati di una folle agricoltura basata sulla chimica sintetica. Le principali cause di morte, compresi i tumori, sono malattie che potrebbero essere comodamente evitate anche solo con un’alimentazione più sana. Chiedetelo al Professor Berrino (scienza ufficiale!) dell’Istituto dei Tumori di Milano!

Non temente, cari amici biodinamici, alla lunga sopravviverete solo voi.

 

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